Quali sono le novità social per questo nuovo anno?
Ho partecipato a una webinair organizzata da Hootsuite sui nuovi trend social. E’ stato davvero molto interessante! Per chi, come me, utilizza i social per autopromuoversi e per promuovere il lavoro dei miei clienti è una necessità rimanere aggiornati e sempre al passo perché questo è un mondo che non si ferma mai e si evolve in continuazione.
Cosa abbiamo capito? Mark Zuckerberg ha annunciato che “IL FUTURO È PRIVATO”, rivelando la sua intenzione di unificare Messenger, Instagram e WhatsApp per rispondere alla domanda generalizzata di esperienze sui social più intime da parte dei consumatori. Ma questo cosa significa? Bisogna raggiungere un equilibrio tra engagement pubblico e privato. Sappiamo quanto sia importante condividere e lo facciamo soprattutto con dei feed pubblici sui social, che rimangono uno spazio decisivo per la scoperta dei brand e l’acquisizione di clienti, ma aumentano sempre di più le conversazioni private. Questo perché? Perché così si instaurano relazioni più profonde, confidenziali, di fiducia. Dunque come bisogna interagire coi i propri followers d’ora in poi? Cercando di creare un’esperienza continua in entrambe le sfere (pubblica e privata), bilanciando l’automazione e l’interazione umana, continuando a postare sui propri canali ma utilizzando sempre di più la messaggistica privata sui canali da noi utilizzati. Questo vale, ovviamente per le aziende, i brand che con i canali social ci lavorano e hanno fatto in modo che questi strumenti siano parte fondamentale della loro strategia di comunicazione, fidelizzazione e conversione.
Altro tema della webinair è stato il dipendente. Eh già perché un’azienda che adotta una politica basata su sani valori basati sulla fiducia e sulla meritocrazia fa si che i dipendenti vedano l’azienda diventa un punto di riferimento. Identificandosi con i valori dell’azienda e considerando il datore di lavoro come l’istituzione più affidabi, i dipendenti prendereassumono una posizione cruciale per la stessa diventando dei veri e propri ambassador del brand. I brand che conquistano la fiducia dei dipendenti attraverso un impegno autentico, avranno un significativo vantaggio competitivo. Nel 2020, vedremo emergere la figura dell’Employee Advocate, che diffonderà fiducia tra i consumatori, grazie all’utilizzo dei social, impiegati per dar voce e divulgare i messaggi di positività e la buona volontà delle aziende per le quali lavorano.
Altro punto trattato: TikTok. Da sempre, le generazioni più giovani adottano i nuovi social network, perché qui trovano uno spazio in cui sperimentare e dare libero sfogo alla propria creatività online senza essere bombar-dati da spot (o seguiti dai loro genitori). Questo nuovo canale social prosegue la sua rapida ascesa, ma solo il tempo ci dirà se è una moda passeggera. Attualmente questa piattaforma è usata, soprattutto da giovani compresi in una fascia d’età tra i 13 e i 25 anni, ovvero la generazione Z. Per una conversione immediata non è la vasca di audience più adatta mala senz’altro tenuta d’occhio perché questa generazione saranno gli utenti attivi di domani. I social marketer dovrebbero osservare TikTok e utilizzare gli insight forniti per adattare le loro attuali strategie alla prossima generazione di utenti social.
di cosa abbiamo parlato ancora? Social marketing e performance marketing. Dall’analisi condotta è emerso che i social marketer si trovano a dover fronteggiare una crescente pressione per ampliare l’ambito delle loro competenze. I fuoriclasse della brand awareness e della community building, oggi devono acquisire capacità relative al performance marketing. La sfida consisterà nel trovare un equilibrio e costruire una serie di skill interdisciplinari che possano stimolare sia le conversioni a breve termine che le strategie a lungo termine per costruire brand equity, soddisfare il cliente e differenziare il brand.
Infine si è constatato che, nonostante i tool e le tecnologie all’avanguardia, misurare il ritorno sugli investimenti rimane una delle principali sfide per i social marketer. Pur essendo certi dell’impatto qualitativo dei social media sul proprio business, si fa ancora fatica a misurarne l’impatto quantitativo. Le misurazioni rimangono delle sfide. E’ necessario integrare i dati social con altri dati per ottenere una visione d’insieme.
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