Consapevolezza e cambiamento camminano di pari passo, ma non bastano. È il coraggio che ci da la spinta.
Cosa ci porta a cambiare? Cosa ci spinge a lasciare tutto di sana pianta per inseguire un sogno?
Me lo sono chiesta tante volte e tante volte ci ho riflettuto giungendo a una conclusione: il cambiamento non è mai una passeggiata, anzi spesso è accompagnato da sacrifici e incomprensioni, lacrime e sudore.
Arriva, però, un momento nella vita in cui quello che vivi ti sta stretto, un momento in cui DEVI fare qualcosa per te stessa perché non ti basta più, perché non ti basti più.
Per anni barcolliamo nel trovare una risposta a “cosa vuoi fare da grande?”, in bilico tra i nostri desideri e quello che la società, l’evoluzione nel mondo del lavoro, le aspettative di chi ci circonda richiedono e, spesso, ci adattiamo anche se la scelta non ricade in quello che desideriamo davvero. Ce lo facciamo entrare quel vestito, anche se non è della nostra taglia e lo indossiamo nonostante non ci faccia sentire completamente a nostro agio, nonostante quel colore non ci doni particolarmente, nonostante non rispecchi la nostra persona convincendoci che non è poi così tanto male, che, magari, il vero specchio non è la nostra immagine riflessa ma come ci vedono gli altri. Ci adeguiamo fino al punto di credere che quel vestito ci dona davvero, che con qualche kg in più o in meno potrebbe essere il vestito della vita, che con i giusti accessori potrebbe apparire meglio…
Oppure no.
Oppure arriva un momento in cui quel vestito ci fa mancare l’aria, ci sta talmente stretto da non farci dormire la notte, da renderci nervose e insoddisfatte e portiamo rancore verso noi stesse, verso chi ci accompagna nella vita, verso colleghi, datori di lavoro, verso il mondo intero. E allora che si fa? Le opzioni sono due: ci si accontenta e si continua ad indossare quel vestito facendoselo piacere ancora… o lo si brucia e si fa shopping in base a quello che ci fa stare bene sul serio.
Ok, anche se calzante, ora basta con questa similitudine del vestito.
La verità è che in tantissime viviamo queste sensazioni, che in tantissime facciamo scelte dettate da necessità, condizioni, intromissioni, relazioni, ragione… Mettendo all’ultimo posto il cuore, i sogni, i desideri o le nuove necessità. Soffermiamoci su queste ultime parole, nuove necessità.
Capita che alla fine del nostro percorso di studi si facciano quelle scelte di cui sopra ma che, col tempo, crescendo si inneschino nuovi meccanismi dettati dalle esperienze e da nuove esigenze (vedi le relazioni, la maternità, la gestione del tempo…) e che nasca in noi il desiderio di cambiare, di svoltare, di ascoltare quelle nuove esigenze e il cuore. Diventiamo consapevoli delle decisioni prese, della fretta che ci ha portato ad esse, del malessere che ci provocano, del fatto che non ci stanno più bene.
Ma (c’è sempre un ma!) non è semplice.
Consapevolezza non è sinonimo di cambiamento.
La consapevolezza è solo la fase che a volte precede un cambiamento. È la fase in cui ci si rende conto. A queste conseguono:
- Accettazione e rassegnazione, o
- Coraggio e intraprendenza
Ci si trova di fronte a una scelta, l’ennesima e sicuramente non l’ultima.
Nella prima ipotesi si sceglie di continuare sulla strada che si sta percorrendo perché convinte sia la strada giusta, magari quella della sicurezza economica, quella che ci da stabilità e che ci evita discussioni e notti insonni in preda alle preoccupazioni.
L’ipotesi b necessita spesso di tempo. Si medita (si medita tanto!) su cosa comporterebbe cambiare, sulle ripercussioni nella propria vita e in quella dei nostri cari, su “cosa ne penseranno gli altri”, sull’instabilità economica ed emotiva… Ma dare voce al coraggio provoca anche euforia e determinazione e paura, sorrisi e lacrime, forza e voglia di mettersi in gioco, incredulità e fierezza.
Si provano emozioni indescrivibili che fanno aumentare il battito cardiaco, provocano euforia e una forza travolgente che devi ascoltare e destreggiare. È un po’ come una rinascita, come quando si diventa madri, come quando chiudi una porta e si apre un portone verso l’ignoto.
Non puoi sapere se andrà bene e di imprevisti ce ne saranno tanti come tante saranno le cadute e i momenti di sconforto… ma la voglia di rialzarsi e quella di mettersi in gioco accompagnate da uno spirito nuovo e da un luccichio negli occhi e nel cuore ti inciteranno ad andare avanti e a riuscire nei tuoi intenti… È un po’ come quando ti innamori e senti le farfalle nello stomaco e poi realizzare che è la scelta giusta!
Non è facile cambiare.
Non è da tutte e ogni cambio di rotta nella nostra vita non dovrebbe essere oggetto di giudizio.
A volte quello che ci serve è semplicemente essere ascoltate. Sembra nulla ma è tantissimo.
Sono tante le storie sul cambiamento che ci ispirano e accendono quella scintilla… Confrontiamoci, parliamone, ascoltiamoci e sosteniamoci. A volte basta uno sguardo empatico con la persona giusta per darci coraggio.
Ti è mai capitato? Di cosa avresti bisogno tu per innescare quel cambiamento che tieni chiuso in quel cassetto?
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